sabato 30 aprile 2011

23 aprile 2011, manifestazione a Parigi contro la sperimentazione animale













Anche durante la campagna elettorale a Francavilla, ho voluto mantenere fede ad un impegno precedentemente preso, ed ho partecipato a Parigi, il 23 aprile, davanti allo storico scenario del municipio, alla manifestazione europea organizzata da “Antidote-Europe”, “Fondazione Brigitte Bardot” e “International Campaigns” per l’abolizione della sperimentazione animale.

Erano presenti sia i difensori dei diritti degli animali che le associazioni che si battono per un miglioramento della scienza e la tutela della salute umana.

Tema principale degli interventi è stato quello dell’inaccettabile fallacia dei test su animali, che, invece di condurre al progresso scientifico, sono oggi in grande parte causa delle sconfitte nelle cure delle malattie più gravi.

L’origine di questa manifestazione è stata lo sdegno sollevato dalla nuova Direttiva europea 2011/63 sulla sperimentazione animale la quale, invece di aprire alle nuove tecnologie portate dai molti progressi recenti della scienza (come è stato fatto negli Stati Uniti), ha voluto fare un passo indietro rafforzando l’uso del “modello animale”.

A dicembre dello scorso anno, quale Responsabile nazionale dei Rapporti Istituzionali della Lega Nazionale della Difesa del Cane avevo già lanciato a Trieste, insieme a Roberto Marchesini e Margherita Hack, una petizione contro la predetta direttiva.

Ora la proposta del Comitato Scientifico EQUIVITA, rappresentato dalla coordinatrice Fabrizia Pratesi, e accolta da tutte le associazioni, è stata di attivarsi al più presto per una raccolta di firme europea ai fini della presentazione alla Commissione di una proposta di legge di iniziativa popolare. Questo è reso oggi per la prima volta possibile dall’articolo 11 del Trattato di Lisbona (il cui Regolamento è stato di recente approvato). La legge che sarà proposta dovrà correggere la rotta segnata dalla Direttiva 2011/63 e dovrà dare una speranza all’Europa di una reale tutela dei diritti umani e dell’ambiente, anche a discapito di interessi economici privati.